Poppy Day per ricordare la Battaglia di Ortona
Comunità 12 novembre 2016Venerdì 11 novembre, in occasione del Remembrance Day , noto anche come Poppy Day, l’Amministrazione Comunale ha promosso un pomeriggio di attività per bambini e famiglie per celebrare il ricordo dei caduti civili e militari della Battaglia di Ortona e di tutte le guerre.
Organizzato dalla Biblioteca comunale in collaborazione con il MUBA, la giornata è iniziata alle ore 16,00 con una visita guidata nel Museo per osservare da vicino il suo patrimonio. Successivamente la lettrice Mariella Fileni del gruppo di lettori volontari “L’appetito vien leggendo” ha proposto letture ad alta voce e ascolto di poesie, documenti e narrazioni dal forte potere evocativo al fine di stimolare una riflessione collettiva sui temi della libertà e della pace.
“E’ una occasione – dichiara il Sindaco Vincenzo d’Ottavio – per coinvolgere le giovanissime generazioni in una giornata che rinsalda l’amicizia tra la nostra comunità e il popolo canadese”.
Il Poppy Day o Remembrance Day, venne istituito da Giorgio V del Regno Unito il 7 novembre 1919 ed è dedicato specificamente alle vittime militari della prima guerra mondiale. Viene celebrato il giorno 11 novembre, perché questa data nel 1918 segnò la fine del conflitto. Le tradizioni comuni britanniche, canadesi, sudafricane, australiane e neozelandesi praticano due minuti di silenzio all’undicesima ora, dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese perché fu quello il momento in cui l’armistizio che sospese le ostilità sul fronte occidentale divenne effettivo. I due minuti ricordano rispettivamente i caduti della prima e della seconda guerra mondiale. La relazione tra i papaveri e il Remembrance Day deriva dalla poesia intitolata “The Flanders Field” (Nei campi delle Fiandre) scritta dall’ufficiale medico canadese John McCare. Sulla scelta del papavero rosso ci sono due versioni: una, più realistica, sostiene che i papaveri rossi fossero l’unico fiore in grado di sbocciare in un terreno impregnato con grandi quantità di calce viva, gettata sui cadaveri per disinfettare ed evitare epidemie. L’altra, più romantica, sostiene che in realtà i fiori delle Fiandre fossero bianchi e di altri colori, ma si colorarono tutti di rosso a causa dei fiumi di sangue che i soldati lasciarono sul campo di battaglia.
Nei Campi della Fiandra
Nei campi delle Fiandre sbocciano i papaveri
tra le file di croci
che segnano il nostro posto: e nel cielo
volano le allodole, cantando ancora con coraggio,
appena udite in terra tra i colpi d’arma da fuoco.
Noi siamo i morti. Solo pochi giorni fa
eravamo vivi e sentivamo l’alba e vedevamo il tramonto splendere
e amavamo ed eravamo amati, e ora giacciamo qui,
nei campi delle Fiandre.
Continua la nostra lotta col nemico
a te, con mani tremanti, passiamo
la fiaccola. Falla tua e tienila alta.
Se non mantieni la parola con noi che moriamo
non troveremo riposo, anche se i papaveri continuano a fiorire
nei campi delle Fiandre.