La crisi in Comune e le Primarie 2011
Politica e Istituzioni 1 marzo 2015Prima o poi i nodi vengono al pettine
Le recenti dimissioni dal Partito Democratico di Sergio Cofferati, candidato alle primarie in Liguria ed uno dei fondatori del PD, ha riaperto il dibattito sullo strumento delle primarie per scegliere i candidati alle cariche istituzionali. In Liguria domenica 11 gennaio alle primarie per scegliere il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione ha vinto Raffaella Paita con il 55% dei voti. Sergio Cofferati sin da subito ha contestato l’esito delle primarie denunciando irregolarità nelle votazioni, in particolare l’appoggio di esponenti di centrodestra alla candidata Paita. La commissione di garanzia del PD ha annullato per irregolarità il risultato in 13 su 300 seggi confermando Paita come vincitrice.
Ad Ortona a molti sarà tornato subito alla mente quanto accaduto nelle primarie del centrosinistra ortonese del 13 novembre 2011. In quella occasione il vincitore delle primarie Vincenzo d’Ottavio con 1317 voti si impose per soli 149 voti su Enzo Tucci che ne raccolse 1168. Da subito i partiti della coalizione che avevano promosso le primarie (PD, SEL, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano e Verdi) e l’Italia dei Valori compresero come erano andate le cose: Vincenzo d’Ottavio era riuscito a prevalere sugli altri candidati solo grazie al consistente aiuto di grandi elettori di centrodestra come Franco Vanni e altri, nonché di Ettore Bucci, che nel frattempo era passato in Alleanza per l’Italia, e di Franco Musa che poi si sarebbe alleato al secondo turno con la coalizione di centrodestra. I dirigenti del centrosinistra infatti si accorsero senza grande difficoltà degli oltre 250 voti pervenuti a Vincenzo d’Ottavio dal centrodestra ortonese e da soggetti estranei alla coalizione che poi si sarebbero messi contro il centrosinistra alle elezioni amministrative.
Nonostante tutto, i candidati alle primarie sconfitti, Enzo Tucci, Patrizio Marino e Giannicola Di Carlo, insieme ai partiti del centrosinistra, mostrando grande senso di responsabilità, decisero di consentire comunque a Vincenzo d’Ottavio di essere il candidato sindaco, proprio per non creare un caso politico che difficilmente sarebbe stato compreso dai cittadini. Purtroppo, nonostante la buona volontà dei partiti del centrosinistra ortonese, Vincenzo d’Ottavio, mal consigliato anche quella volta da chi lo ha sempre messo in difficoltà, tentò per mesi di imporre ai partiti del centrosinistra che avevano promosso le primarie l’ingresso in coalizione della lista civica di Franco Musa, di Futuro e Libertà rappresentato da Franco Vanni e di Alleanza per l’Italia rappresentata da Ettore Bucci. A quel punto, i partiti della coalizione che avevano fatto le primarie, a cui nel frattempo si era aggiunto il partito di Italia dei Valori, insieme ai candidati alle primarie si dissero pronti a sostituire Vincenzo d’Ottavio, che fino alla fine di febbraio 2012 si era rifiutato di sottoscrivere l’accordo politico proprio con i partiti del centrosinistra, in quanto non gli consentivano il rispetto degli accordi che lo stesso d’Ottavio aveva preso fuori dalla coalizione per vincere le primarie.
Solo grazie alla mediazione e al buon senso dell’allora Segretario del PD Gianluca Coletti, i partiti della coalizione e gli altri candidati alle primarie accettarono che Vincenzo d’Ottavio venisse candidato a sindaco. Nella notte di mercoledì 22 febbraio 2012, infatti, Gianluca Coletti, incaricato da tutti i partiti della coalizione e dai candidati alle primarie di decidere sul da farsi, alla presenza del Segretario Regionale PD Silvio Paolucci, riuscì a convincere Vincenzo d’Ottavio a desistere dalle sue pretese impossibili, consentendogli così di candidarsi a sindaco con il centrosinistra. L’indomani sera, 23 febbraio 2012, nella sede del PD, Vincenzo d’Ottavio si decise finalmente a sottoscrivere l’Accordo politico-programmatico per le elezioni amministrative 2012 insieme a PD, SEL, IDV, Rifondazione Comunista, Verdi e Partito Socialista Italiano.
Oggi, a tre anni da quei giorni, Vincenzo d’Ottavio ha rinnegato chi lo ha sostenuto e gli ha consentito di diventare Sindaco di Ortona. I partiti della coalizione, che in questi ultimi mesi hanno lasciato fare a d’Ottavio tutto quello che ha voluto, nell’interesse della comunità ortonese lo hanno fermato mettendolo di fronte alle sue responsabilità.