La linea renziana applicata ad Ortona
Politica e Istituzioni 7 maggio 2015Tutto secondo regole di partito.
A Roma la Direzione nazionale del Partito Democratico discute i problemi che Governo e Parlamento devono affrontare, poi all’unanimità o a maggioranza decide, vincolando tutti i ministri ed i parlamentari del partito che nelle sedi istituzionali devono attuare quanto deciso. Questo è accaduto anche per la legge elettorale in discussione alla Camera dei Deputati dove, per evitare sorprese, il partito ha addirittura sostituito i parlamentari non convinti della linea scelta con quelli che hanno accettato le decisioni degli organi del partito. Ad assumere le decisioni importanti, quindi, come recita lo statuto del Partito Democratico, sono gli organi eletti democraticamente dai congressi ai vari livelli. Questo principio, secondo le norme statutarie, vale per tutti i livelli istituzionali. La Direzione nazionale, la Direzione regionale, la Direzione provinciale e quella cittadina sono gli organismi chiamati ad assumere le decisioni politiche sulle questioni relative ai corrispondenti livelli istituzionali.
Eppure ad Ortona il sindaco, gli assessori ed alcuni consiglieri comunali che sarebbero ancora iscritti al Partito Democratico hanno fatto fatica a comprendere questo principio. Il Coordinamento cittadino del Partito Democratico in questi ultimi mesi, più volte, ha dato delle indicazioni politiche al sindaco, agli assessori ed ai consiglieri comunali iscritti al gruppo del Partito Democratico, sia sulla formazione della Giunta Comunale, sia sulle principali questioni che attendono di essere affrontate nell’interesse dei cittadini.
Purtroppo, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai vertici del partito e dal gruppo consiliare, sia il Sindaco che i due assessori, insieme a qualche consigliere comunale che risulterebbero ancora iscritti al Partito Democratico, non solo hanno ignorato le proposte e le indicazioni del partito, ma spesso hanno agito in contrasto con le stesse. È opportuno ricordare che all’epoca delle elezioni, sia il candidato sindaco che i candidati al Consiglio Comunale hanno sottoscritto degli impegni con il partito e con la cittadinanza, impegni che in questi ultimi mesi sono stati completamente disattesi.
In questo quadro e con questi presupposti, il Partito Democratico di Ortona ha iniziato a pensare al futuro per continuare ad essere il punto di riferimento per la maggioranza degli elettori selezionando con maggiore attenzione i futuri candidati da proporre alla comunità locale. La scelta dei candidati deve essere effettuata non solo per raccogliere i consensi, ma soprattutto, per poter dare attuazione al programma presentano agli elettori.
Da ottobre 2014 il Partito Democratico di Ortona non ha più alcuna responsabilità per le decisioni dell’amministrazione comunale e non può rispondere dell’assenza e dell’immobilismo del Sindaco e della sua Giunta. Infatti, come ben sanno gli ortonesi, il Partito Democratico, determinante per la vittoria del centrosinistra alle elezioni 2012, da ottobre 2014 non è più in grado di portare il proprio contributo alla risoluzione dei problemi, in quanto, dopo le improvvise e inspiegabili dimissioni del vice sindaco Roberto Serafini, è stato estromesso dal governo cittadino dal Sindaco Vincenzo d’Ottavio e non ha più rappresentanti in Giunta.
Cosa accadrà se il Sindaco persiste nel suo atteggiamento nel momento in cui occorre la maggioranza assoluta per approvare il rendiconto 2014 ed il bilancio di previsione 2015 nessuno lo sa in questo momento. Ormai il Partito Democratico è stato messo nella condizione di non poter più proseguire nell’attuazione del programma con cui si è presentato agli elettori.
Per questo ormai pensa a selezionare nuovi candidati e nuovi amministratori davvero democratici per presentarsi nuovamente agli elettori. Una cosa è certa: il Partito Democratico con tre assessori scelti democraticamente e legittimamente dagli organismi del partito a giugno 2012, Gianluca Coletti, Giannicola Di Carlo e Roberto Serafini, nonostante gli scarsi risultati di quest’ultimo, è riuscito a concretizzare circa il 60% del programma di mandato con risultati concreti molto apprezzati dalla comunità ortonese. Da ottobre 2014, purtroppo per la Città, a causa della Giunta del sindaco d’Ottavio, i cui componenti sono stati scelti dallo stesso sindaco con il solo obiettivo di evitare che qualcuno potesse fargli ombra, i problemi si sono accumulati e la Città ne sta risentendo gravemente.
Per questa ragione il Coordinamento cittadino del Partito Democratico di Ortona, organismo statutariamente preposto ad indicare la linea politica e programmatica ai propri rappresentanti in Giunta ed in Consiglio, dopo aver tentato invano di recuperare un rapporto di collaborazione con l’amministrazione comunale, ha dovuto prendere atto della mancanza di volontà sia del sindaco che degli assessori a dialogare con il Partito Democratico, traendone le dovute conseguenze.
Secondo lo Statuto e secondo quanto sostiene il Segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi, un partito che si definisce democratico, dopo il necessario confronto, assume le decisioni che vincolano tutti gli iscritti e tutti i rappresentanti nelle istituzioni.
Chi pensa di poter agire diversamente automaticamente è fuori dallo stesso partito.