L’Amministrazione comunale di Ortona manifesta interesse per il deposito costiero della Seastock s.r.l.
Economia locale 22 marzo 2021di Gianluca Coletti
Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale di Ortona ha espresso manifestazione di interesse per il progetto della Seastock s.r.l. di realizzazione di un deposito costiero di gas nel Porto di Ortona.
Il sindaco Leo Castiglione ha dichiarato alla stampa che il Comune di Ortona seguirà gli sviluppi, valuterà attentamente il progetto e, se questo apporterà dei benefici alla città e non ci saranno pericoli relativi alla sicurezza, esprimerà il suo benestare all’iniziativa, facendo solo le necessarie valutazioni per il bene della nostra città.
In sostanza, con un atteggiamento più maturo e responsabile rispetto alle precedenti prese di posizione, l’Amministrazione comunale ha fatto esattamente la stessa cosa che fece nel 2014 l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Vincenzo d’Ottavio.
Il 28 febbraio 2014, all’indomani della presentazione del progetto, la Giunta comunale ha approvato la deliberazione n. 31 con cui è stata espressa manifestazione di interesse alla richiesta di attivazione della procedura amministrativa interistituzionale per la realizzazione, su iniziativa privata, di un deposito di GPL nell’ambito dell’area portuale dedicata del Comune di Ortona, “fermi restando le competenze di legge degli enti preposti alla relativa istruttoria procedimentale interistituzionale, la verifica puntuale della compatibilità dell’intervento agli strumenti di pianificazione ed organizzazione del territorio attualmente vigenti nonché alle vigenti disposizioni normative in materia”.
Pur sapendo benissimo che il Comune di Ortona non aveva alcuna competenza in merito al rilascio dell’autorizzazione alla costruzione del deposito costiero, l’Amministrazione comunale dell’epoca ha assicurato trasparenza, partecipazione dei cittadini al procedimento e correttezza nell’azione amministrativa, rispettando i canoni della buona amministrazione e senza mai scadere nella disinformazione e nella propaganda.
I cittadini di Ortona hanno così potuto conoscere il progetto e partecipare al procedimento, presentando osservazioni per ciò che ha riguardato la Valutazione di Impatto Ambientale e la sicurezza, trattandosi di impianto a rischio di incidente rilevante ai sensi della normativa “Seveso”.
Molto probabilmente l’attuale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Leo Castiglione, si è resa conto che nella conferenza dei servizi del 13 gennaio 2021 è stato confermato che il progetto del deposito costiero non comporta particolari criticità da un punto di vista ambientale, della sicurezza e della gestione dei traffici portuali, come risulta dai pareri del Comitato VIA, dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto. Anche il rilievo al progetto di natura urbanistica, espresso nel settembre 2017 dall’Autorità di Sistema Portuale, che ha rappresentato l’unico vero motivo della posizione contraria del Ministero dello Sviluppo Economico, sembra superato.
Come ormai capita sempre più spesso, il tempo ha dato ragione a chi ha sempre affrontato le questioni di interesse per la comunità con competenza, onestà e correttezza, informando sempre la cittadinanza, come appunto nel caso del deposito costiero, la cui eventuale autorizzazione alla costruzione peraltro non dipende assolutamente dal Comune di Ortona.
Di fronte ad una delle poche concrete opportunità che si sono presentate per il necessario rilancio dell’economia cittadina, fa ben sperare il cambio di atteggiamento dell’Amministrazione comunale che finora è stata troppo spesso spettatrice degli avvenimenti che hanno riguardato il sistema produttivo locale, come ad esempio nel caso delle infrastrutture portuali, dello stato di abbandono della zona industriale, delle difficoltà, aggravate dalla pandemia, del commercio, delle professioni e delle attività culturali, e in occasione della grave crisi della Cantina sociale di Ortona.
La proposta di uno dei principali gruppi imprenditoriali del settore, con solide radici sul nostro territorio, non può essere valutata con superficialità e approssimazione, rischiando di compromettere nuove opportunità per i giovani ortonesi in cerca di prima occupazione e per quanti, sfortunatamente, hanno perso il lavoro.